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🕐 Martedi/Sabato 09-18. Dom.09-13. Lunedi chiuso.
☞ Aggiornamento Orari
€ 10 .Ridotto €5.(Cumulativo con Galleria Bellomo/ Parco Neapolis sconto del 25%)
🚍 Bus stop:Paolo Orsi.
Da non perdere una visita guidata con una guida specializzata
Prossimo sito il Medagliere c/o Museo 0m
Medagliere
I ruderi degli stabilimenti esistenti si possono far risalire al Settecento, probabilmente ricostruiti su un precedente impianto a seguito del terremoto del 1693.
Nel 1778 Vivant Denon cita la tonnara col nome di Santa Buonacia passandoci vicino per osservare i resti delle mura dionigiane.
La tonnara rimase in funzione sino agli anni cinquanta quando divenne pressoché inattiva a causa dell'introduzione della pesca al tonno con "reti volanti", nonché per l'elevata concentrazione di industrie e raffinerie chimiche nell'area.
Dopo il 1961, la tonnara cadde in disuso.
13 Le Latomie
Incisione di Claude-Louis Châtelet del XVIII secolo
Sulla parte a mezzogiorno che la sovrasta, edificarono il loro complesso conventuale. I frati trasformarono la latomia in giardino e orto per il sostentamento della comunità religiosa, realizzando sistemi di irrigazione con pozzi, cisterne e anche una noria (ruota idraulica per il sollevamento dell’acqua).
Nel corso del XIX secolo verrà arricchita di un monumento a Mazzini e di un busto di Archimede
Giardino comunale sino agli anni Settanta del XX secolo, rappresentava per i cittadini luogo dove trascorrere piacevoli serate poiché era tradizione assistere a spettacoli nel “Teatro di Verdura” sul cui palcoscenico si esibivano attori del Teatro Greco come Vittorio Gassman, Elena Zareschi ...
Una esperienza da non perdere è quindi la visita di un sito particolarmente suggestivo come la Latomia dei Cappuccini, all’interno del quale si respira non solo la millenaria storia della città, ma anche la particolare bellezza della natura mediterranea.
I Greci la utilizzarono come cava di pietra – latomia - e prigione di Stato di quei 7.000 soldati Ateniesi fatti prigionieri dopo la sconfitta da parte di Siracusa del 413 a.C., come tramandatoci da Tucidide.⤏
Ottaviano Augusto - Museo P.Orsi - L' imperatore a cui viene attribuito l’anfiteatro. |
Statua di magistrato romano , II sec. d.C., museo P.Orsi |
Le pietre del palacium di Federico, inoltre,parlano. Ogni singolo concio recava un’incisione: lettere, fiori, volatili, segni geometrici.
All’occhio attento del visitatore se ne sveleranno parecchi.
Una serie ben conservata si trova sul muro interno a sinistra del portale sotto la finestra.
Si tratta dei marchi degli scalpellini. Le abili maestranze federiciane venivano remunerate in ragione del quantitativo esatto dei blocchi cavati e rifiniti, identificabili proprio dai marchi.
Alla visione di un così immenso unico ambiente, privo di stanze, appare logico pensare non avesse funzione abitativa. ⤏
€: Gratuito x la chiesa .
A 600 mt, scendendo verso il mare, zona "Sbarcadero", si trova il solarium comunale gratuito normalmente aperto da fine giugno a settembre Solarium Sbarcadero .
Sempre allo sbarcadero , la trattoria Red Moon serve pesce fresco a prezzi ragionevoli.
A 900 mt, salendo da via dell'Unità, sulla Riviera Dionisio il Grande, si trova il solarium ZEN
Il pretendente, vedendo la desiderata Lucia privarsi di tutti gli averi ed essendo stato rifiutato da quest’ultima, volle vendicarsi denunciandola come cristiana. Erano infatti in vigore i decreti della persecuzione dei cristiani emanati dall'imperatore Diocleziano.⤏
Privo di ogni fondamento e assente nelle molteplici narrazioni e tradizioni, almeno fino al secolo XV, è l'episodio in cui Lucia si sarebbe strappata - o le avrebbero cavato - gli occhi.
L'emblema degli occhi sulla coppa, o sul piatto, sarebbe da ricollegarsi, più semplicemente, con la devozione popolare che l'ha sempre invocata protettrice della vista a motivo dell'etimologia del suo nome dal latino Lux, luce.
Degno di nota il soffitto ligneo a travature scoperte adorne di pregevoli pitture del XV secolo |
Il rifacimento barocco , ad opera del Vermexio, è riscontrabile nelle porte sormontate da finestre delle due absidi laterali; opera di Pompeo Picherali la galleria esterna al tempio e l’ultimo ordine del campanile della Chiesa.⤏
Il Martirio dei Quaranta soldati di Sebastia.
Il Museo Bellomo
🕐 Da Martedì a Sabato 09–18:30. Domenica 09–13. Lunedì chiuso. ☞ Aggiornamento Orari
€8 - ridotto €4 .(Cumulativo con Museo P. Orsi/Archeo Parco Neapolis sconto del 25%)
🚍 Bus Open Tour stop: Belvedere S.Giacomo.
Da vedere la chiesa di S.Martino VI/XIII sec. d.C. in via S.Martino, più giù Cala Piada home made food.
Per un bagno rinfrescante spiaggia Cala Rossa ↱
Di questo secolo rimangono la facciata esterna con la sua severa struttura continua a piccoli conci e con alto basamento, il pianterreno con vani quadrangolari con maestose volte a crociera di cui, quella costolonata del vestibolo nella sala III, mostra ancora l'aquila imperiale sveva.
Ampliato e sopraelevato già nel XIV secolo, ha subito importanti rimaneggiamenti nel secolo successivo, quando il palazzo viene acquisito dai Bellomo, potente e ricca famiglia della Siracusa di quel periodo, che lo adattano alle nuove esigenze abitative ed al coevo gusto architettonico catalano (portale d'ingresso, scala, loggia, bifore e trifore).
Nel Settecento, venduto alle suore del Monastero di S. Benedetto, è unito all'attiguo palazzo Parisio del 1355. Di questo restano una porta ogivale ed alcuni robusti archi del portico, attuale accesso all'area museale. Espropriato dal Demanio nel 1866, il palazzo veniva infine ceduto nel 1901 all'Amministrazione delle Antichità e Belle Arti per destinarlo a Museo."
Sale espositive Piano Primo
Sale espositive Piano Terra
Sala I, secolo V-IX
"Sculture del periodo paleocristiano e bizantino provenienti da edifici
cittadini e dalla demolizione dei fortilizi di Siracusa."
Opere in evidenza:
Sarcofago con croci, sec. IX |
Portale frammentario con architrave e stipiti con motivi floreali in pietra calcarea, sec. VII – VIII |
Sala II, secolo X-XV
Opere in evidenza:
Acquasantiera marmorea con elementi zoomorfi e fitomorfi, sec. X. |
Lastra di parapetto di pulpito (ambone) raffigurante un aquila,simbolo di S. Giovanni Evangelista, sec. XI. |
Lastra marmorea con decorazioni a mosaico con leoni affrontati con alcentro una palma,marmo bianco e marmi policromi, paste vitree sec. XII di chiaro riferimento a maestranze arabe. |
Formella con l'Agnus Dei tra l'Annunziata e l'Angelo Annunziante, sec. XIII-XIV. |
Altorilievo con Crocifissione tra Annunciazione e Adorazione dei Magi, sec. XIV-XV. |
Sala III, secolo XV
" Opere scultoree e pittoriche prevalentemente di influenza spagnola."
Opere in evidenza:
Madonna in trono col Bambino e Angeli musicanti, detta "Madonna di Montesanto, sec. XV. |
Madonna in trono col Bambino, tra le Sante Eulalia e Caterina d’Alessandria, inizio sec. XV, attribuita a Pedro Serra. |
Frammento (da un polittico) su tavola fondo oro, raffigurante San Leonardo, sec. XV, attribuito a Lorenzo Veneziano. |
Sala IV, secolo XV
"Opere pittoriche di scuola siracusana di autori ignoti"
Opere in evidenza:
Polittico del maestro di Santa Maria, sec. XV, dello stesso maestro il retablo di San Lorenzo e storie della sua vita, (sec. XV) che rappresentano l'espressione più alta del gotico internazionale in Sicilia. |
Monumento funerario di Eleonora Branciforte Aragona, attribuito a Giovan Battista Mazzolo, (1525), in marmo di Carrara, è uno dei monumenti funebri più grandiosi del Cinquecento siciliano, (Particolare). |
Ceramiche a lustro: piatti dipinti a lustro metallico, (sec. XV), officine valenzane.. |
Cortile degli stemmi, secolo XVI-XVII
"Monumentali stemmi vicereali spagnoli provenienti dalle porte reali della città, demolite all'inizio del novecento".
Sala delle Carrozze, secolo XVIII
Sale espositive Piano Primo
Sala V - L'età di
Antonello da Messina, secolo XV
L'annunciazione di Antonello da Messina, 1474.
La scena è ambientata in una stanza descritta attentamente, con un soffitto a travi dove si trova un architrave decorato da cartocci e rosette, retto da due colonne che separano anche idealmente la metà destra (della Vergine) da quella sinistra (dell'Angelo).
Sulla parete di sfondo si trovano due finestre più una terza in un'altra stanza che si intravede a destra, secondo un'iconografia derivata dall'arte fiamminga che prevede più fonti di luce e aperture spaziali sul paesaggio anche nel caso di interni.
Fine è la descrizione degli oggetti e degli arredi della stanza, dal letto della Vergine nella stanza in secondo piano, allo scranno-leggio su cui è inginocchiata fino al vaso da fiori con decorazione azzurra su fondo bianco in primo piano, oggi molto danneggiato.
Notevole è il merletto bianco su cui è poggiato il libro, allusione alle Sacre Scritture che si avverano con l'atto di accettazione di Maria.⤏
Sala V - L'età di
Antonello da Messina, secolo XV
L'annunciazione di Antonello da Messina, 1474.
L'angelo, che reca in mano il tradizionale giglio, ma che è curiosamente nascosto dalla colonna, benedice la Vergine. La sua veste è un ricco damasco decorato, che accentua il volume quasi geometrico del suo corpo, secondo uno stile più tipicamente italiano. Il viso, incorniciato da lunghi capelli biondi, è adornato da un diadema cuspidato azzurro, dove brillano alcune perle e un rubino, tipiche notazioni di "lustro" alla fiamminga.
In basso si intravede anche la figura di un devoto, il sacerdote citato nel documento notarile.
L'impianto prospettico e luminoso rimanda alle opere di Piero della Francesca, ma gli effetti lenticolari e la tecnica derivano dall'arte fiamminga, in particolare dalla lezione di Jan van Eyck e altri, che Antonello ebbe modo di conoscere durante la sua formazione a Napoli e grazie ai traffici navali del porto di Messina.
Lo studioso messinese Carmelo Micalizzi di recente ha ritenuto di individuare nel dipinto dei particolari, celati dal pittore, fra cui: un cristogramma nel libro sullo scrittoio, lo stemma araldico della famiglia Maniuni sul capitello corinzio, la data 1474 e gli acronimi VM e IM sulla pediera del letto, e, sul mantello dell'arcangelo, un fiore (in greco anthos), il garofano (in greco dianthos), che celerebbe la firma di Antonello da Messina.
Sala V - secolo XV
Opere in evidenza:
Piatto di maiolica a lustro, officine siracusane, sec. XV. |
Miniatura raffigurante l'albero di Jesse dal Libro d'Ore, miniato, pergamena, Ignoto fiammingo, sec. XV. |
Lastra tombale di Giovanni Cabastida (recto), sec. XV, vicina ai modi di Francesco Laurana. |
Lastra con Deposizione tra San Giovanni e la Maddalena, sec. XVI, interessante esempio di riutilizzo nel 'verso'. |
Madonna detta del "Cardillo", attribuita a Domenico Gagini, 1492. Particolarmente rappresentativa delle tendenze che caratterizzano questo periodo, derivate, a partire dalla metà del secolo, dalla diffusione dell'arte rinascimentale italiana, la bellissima Madonna col Bambino, detta Madonna del Cardillo. |
Sala XIII, secolo XVIII-XIX
Opere in evidenza:
Gruppi presepiali e statue di presepi della bottega di G.Bongiovanní Vaccaro. |
Manufatti in ceramica di produzione siciliana, (secolo XIX). |
Interessante la teca "scarabattola" con figure presepiali in cera policroma, attribuita al netino fra' Ignazio Macca, (secolo XVIII-XIX). |
Sala VI
Opere in evidenza:
Plastico ligneo della città di Siracusa, seconda metà del XVIII sec , di Giovanni Carafa, Duca di Noja. |
Sala VII, secolo XV- XVI
Opere in evidenza:
Madonna in trono col Bambino detta "Madonna del Soccorso", di autore ignoto, inizi sec. XVI. |
Sarcofago di Giovanni Cardinas, 1506, di Antonello Gagini. |
Trinità fra i Santi Giacomo Pellegrino e Stefano, attribuita a Marco di Costanzo, secolo XV. |
Madonna col Bambino attribuita ad Antonello e ad Antonino Gagini, fine sec. XVI. |
Madonna col Bambino tra le Sante Margherita e Lucia, 1497 di Antonello Crescenzi detto il Panormita. |
Sala VIII, secolo XVI
Opere in evidenza:
"I madonneri" cretesi, siracusani e slavi, secoli XVI - XVIII. |
Di particolare pregio le otto tavole della 'Storia della Genesi" attribuita ad Emanuele Lampardo. |
Di Emanuele Lampardo "la Crocifissione". |
Al centro un trittichetto portatile a cerniera della scuola "Stroganov", secolo XVI, con Apoteosi della Vergine e scena del Nuovo Testamento. |
Sala IX, secolo XVI
Opere in evidenza:
Strage degli innocenti, (secolo XVI- XVII)assegnata ad un ignoto pittore siciliano. |
Taccuino di disegni su carta, di Filippo Paladini, (secolo XVII), manierista toscano, nonostante l'aspetto lacunoso rimane uno dei vertici della produzione dell'artista. |
Sala X, secolo XVII
Opere in evidenza:
Di rilevanza le opere di influenza caravaggesca del pittore siracusano Mario Minniti: Miracolo di Santa Chiara, 1624. |
Martirio di Santa Lucia, secolo XVII, Mario Minniti. |
Nella vetrina due opere attribuite al ceroplasta siracusano Gaetano Giulio Zumbo: Scena di Peste e Volto di Cristo, secolo XVII. |
Volto di Cristo,secolo XVII, Gaetano Giulio Zumbo. |
Sala XI, secoli XVII-XVIII
Opere in evidenza:
Opere pittoriche, scultoree, manufatti tessili, argenti e arredi sacri: Immacolata e Santi, 1744, di Guglielmo Borremans,(Particolare). |
Diversi tondi con scene bibliche attribuiti al pittore netino Costantino Carasi, secolo XVIII. |
Reliquario di Sant'Orsola, a forma di vascello a tre alberi, 1705, di ignoto argentiere. |
Sala XII, secolo XVIII-XIX
Opere in evidenza:
Interessante per una ricostruzione storica della città, il plastico in avorio e legno della città di Siracusa, di fra Pietro Fortezza, (secolo XIX). |
Il rinvenimento di due iscrizioni ebraiche all’interno dell’attuale chiesa di San Giovanni Battista è indizio della sua identità di “mesquita judeorum”, cioè sinagoga ebraica trasformata in chiesa e dedicata al santo nel 1496, tre anni dopo l’espulsione degli ebrei; tuttavia l'attribuzione di sinagoga all'edificio è oggetto di controversia tra gli studiosi .
La prima iscrizione è incisa su un concio di pietra calcarea collocato capovolto in alto sulla parete destra dell’abside centrale, il cui significato sarebbe secondo la traduzione di Cesare Colafemmina: “alla sinagoga di Siracusa fondata con giustizia e fede”.
La posizione capovolta fa supporre che si tratti di un concio riutilizzato durante la ricostruzione dell’abside dopo il terremoto del 1693. ⤏
Iscrizione ebraica nella chiesa di S. Giovanni |
Cripta |
Ipogeo |
Bagno |
Costruita dal vescovo Paolo Faraone (1619-1629), la cisterna ebbe un ruolo essenziale non solo per il rifornimento idrico del Palazzo Arcivescovile, ma per l’intera Ortigia.
Un primo nucleo di gallerie è legato alla presenza di una precedente cava ubicata in Piazza Duomo e ricordata nel XVIII secolo poiché, da essa era stata tratta la pietra per la costruzione della facciata della Cattedrale.
Gli eventi bellici legati alla Seconda Guerra mondiale riportarono l’attenzione sui vani sotterranei individuati nel secolo precedente. In vista dell’entrata in guerra dell’Italia, vennero predisposti dal Comitato Cittadino dell’U.M.P.A. (Unione militare protezione antiaerea) i punti di raccolta per la popolazione civile in caso di attacco.
Per apprestare il rifugio antiaereo di Piazza Duomo furono chiamate squadre di “pirriatori” con il compito ampliare l’antica cava, scavare una stanza dove custodire in casse di zinco il simulacro di Santa Lucia, nascosto sin dal dicembre del 1942 con il tesoro.
Stazione treni
Un paio di volte all'anno un treno speciale chiamato "Il treno del Barocco" gira in tour le città di Siracusa, Ragusa, Noto, Scicli e Modica, siti insigniti del riconoscimento "World Heritage" dall'Unesco.
Per avere informazioni certe a riguardo è necessario recarsi in stazione in orari d'ufficio.
Ortigia, munita sin dal periodo greco, subirà la trasformazione in cittadella militare sotto il dominio spagnolo e, al 1575, appartiene la rettifica della cortina difensiva preesistente.
La Porta Marina, in bello stile aragonese-catalano, è del Quattrocento, come documentano la tecnica muraria in conci ben squadrati - su alcuni dei quali si vedono delle belle incisioni di imbarcazioni - e l’antico stemma di città col castello posto alla base dell’edicola. Questo elemento è un gioiello della scultura aragonese con modanatura a cornice con motivi fitoformi e geometrici che ripropongono la stella di Davide inscritta in un cerchio.
I mensoloni della balconata servivano i buttatoi dai quali venivano colati olio bollente e olio fuso su eventuali nemici. Nel XVI secolo venne costruita, perpendicolarmente alla Marina, la “Nuova Porta di Mare” con apertura orientata verso il porto.
Della sua demolizione, avvenuta nel 1880 e della successiva ricucitura della muratura, restano le tracce nel cantonale della porta aragonese. Un’epigrafe nel retro prospetto della Porta Marina reca la data del 1599 che potrebbe far pensare alla sua costruzione sotto Filippo III. Osta a questa cronologia la strutturazione del manufatto.
Il 1599 si può interpretare come l’anno di conclusione dei lavori che diedero un nuovo volto alle fortificazioni ideate in funzione dell’introduzione delle artiglierie. Il passar del tempo e l’incuria avevano determinato il forte stato di degrado della Porta Marina. La porta è stata restaurata nel’ormai lontano 1999 sotto la direzione dell’ Arch. Corrado Papa.
L'Ippocampo
La dea mitologica
Il Cortile Catalano
Mangiare il
pesce a Siracusa
Nella lista dei SI abbiamo:
I MITILI o COZZE: anche se di allevamento le pietanze preparate con le COZZE hanno un gusto intenso e prelibato. La regina e' la pepata di cozze preparata con pepe e vino bianco.
Mangiare il
pesce a Siracusa
Il pesce azzurro
più buono
Le 10 regole per
riconoscere il pesce fresco
2) Il pesce fresco e' sodo , teso , se freschissimo può essere addirittura curvo;
3) La pelle deve essere soda, liscia,brillante non rugosa e non flaccida.
4) Il ventre deve essere aderente e non pendente.
5)L’occhio è bombato verso l'esterno(convesso), la cornea trasparente e la pupilla nera e brillante;
6) Le branchie sono di colore rosso vivace e senza muco. L'odore delle branchie (e della cavità addominale) è di alghe marine;
7) La fetta di tonno non deve essere flaccida (premendo NON deve rimanere l'impronta del dito), l'odore gradevole , di colore rosso intenso in caso di tonno rosso (il tonno rosso decongelato ha un colore rosso spento , il tonno pinna gialla anche se meno pregiato e meno rosso va bene ugualmente).
10) Il gambero fresco ha la testa più scura del corpo. Il gambero importato e' tutto rosso a causa dei solfiti utilizzati per conservarli.
La dedica
Un dio
bieco e virtuoso
Le latomie
La Grotta dei Cordari
Orecchio di Dionisio
Il tiranno Dionisio I
Aneddoti
su
Dionisio
La Spada di Damocle
Spada di Damocle di Richard Westall ,1812
Damone e Fizia
Platone e Dionisio
Le api ed il cavallo
Grazie ad anni di esperienza nel settore, il team di Capo Murro Diving vi
offrirà la possibilità di seguire corsi sub, corsi apnea, di conseguire
brevetti di specializzazione e di immergervi in tutta sicurezza in una delle
aree marine più belle del Mediterraneo.
Anemone Diving Center nasce da una grandissima ed innata passione per il mare e per il mondo della subacquea. Una passione che ci ha uniti in un’avventura piena di stimoli ed emozioni, e che alla fine si è concretizzata nella nascita della nostra associazione. Siamo infatti un’associazione sportiva che propone corsi sub tecnici e ricreativi di vario livello, immersioni guidate nell’Area Marina Protetta del Plemmirio ed escursioni in barca.
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La Sailing Team è una società di charter nautico che organizza tour giornalieri in barca vela e mette al vostro servizio la propria flotta per una vacanza alle isole Eolie o alle Egadi.
Il team di Skydive Sicilia offre sessioni di Skydiving e paracadutismo in tandem o in singolo. Il team inoltre offre una scuola per coloro che intendono avventurarsi da soli in un'esperienza unica.
Letteralmente un tuffo nel passato per un’esperienza senza pari: camminare sulla spiaggia dove i coloni 2500 anni addietro pescavano, correvano, gioivano, combattevano e morivano; immergersi nelle acque antistanti l’antica Heloros , dove sono visibili le rovine delle antiche mura, delle case ellenistiche ,del teatro , e porzione di un Santuario dedicato a Demetra e Kore ;rilassarsi tra i colori cangianti del mare limpido, l'odore del sale e della macchia mediterranea diventerà un ricordo indelebile.
Le fonti letterarie forniscono scarse informazioni sul sito antico collegato a Siracusa dalla Strada Elorina. Nel 493 a.C. Ippocrate tiranno di Gela sconfisse i siracusani sul territorio eloriano, non lontano da Eloro, i Siracusani sconfissero gli Ateniesi nella battaglia dell'Assinaro del 413 a.C.; Eloro si arrese a Roma nel 214 a.C.
🚍BUS Noto-Lido di Noto. Bus Stop Hotel Helios. Da Hotel Elios hiking di 1 km si raggiunge la spiaggia della Pizzuta che si trova nord delle rovine(sinistra).La spiaggia a sud prende il nome di Eloro Tellaro.
L'auto si parcheggia all'ingresso della riserva in prossimità dell'hotel Helios a circa 800 mt dalla spiaggia. N.B. Il parco archeologico è momentaneamente chiuso, le rovine sono visibili dall'esterno lungo un sentiero a volte tortuoso che circumnaviga il sito.
I resti della villa furono rinvenuti nel 1971 in una fattoria risalente al XVII secolo posta vicino al fiume Tellaro.
Tra i mosaici delle due sale scene del riscatto del corpo di Ettore; Ulisse, Achille e Diomede, identificati dalle iscrizioni in greco antico, stanno soppesando il corpo dell'eroe.
Il pavimento a mosaico nella seconda sala mostra una scena di caccia con un banchetto all'aperto tra gli alberi. La figura femminile nella scena è la personificazione dell'Africa.
Le scene sul mosaico ritrovate nella seconda sala ricordano i mosaici della Villa Romana del Casale vicino a Piazza Armerina, tuttavia questo mosaico ha più figure stilizzate, proporzioni bidimensionali e incerte che rendono l'effetto molto diverso.
I mosaici erano probabilmente opera di artigiani del Nord Africa.
🚍 Bus:NA.
L'auto si parcheggia a ridosso della villa.
🕐 Estivo 7/7 , 8.30-18.00 (Invernale 8.30-16.30) (11/07/2019).
Accesso Mobilità ridotta SI.
In auto si parcheggia a 300 mt dal viale principale di Marzamemi , la piazza principale dista circa 600 mt. Nei week-end estivi il borgo è abbastanza gettonato a discapito dell'atmosfera tranquilla che normalmente vive nei periodi meno affollati.
🚆 TRENO:0,5h/4€ Da Stazione Siracusa a Stazione Noto (centro 1,1 km ) ☞ Trenitalia
Itinerario Isola delle Correnti
Ad Isola delle Correnti siamo all'estremo sud del continente europeo , ben 60km piu' a sud delle coste nord dell'Africa,l uogo dai colori e dagli odori intensi. La posizione offre lunghe spiagge e mare cristallino.
In auto si parcheggia a circa 100 mt dalla spiaggia.
🚍 Bus:NA
Itinerari Pantalica
Bagnarsi nel fiume , camminare tra gli anfratti e le gole di Pantalica cosi come facevano i primi insediamenti umani 15 secoli addietro e' sicuramente un' esperienza unica.
Come raggiungere in auto:
Da Siracusa e Catania (autostrada A18) prendere l'uscita Sortino.
Da Ragusa SS194 guidare verso Giarratana - Buccheri - Sortino (Accesso principale) o proseguire in direzione Giarratana Palazzolo, Cassaro Ferla (Accesso secondario)
Itinerario di Pantalica 9 km (andata e ritorno) suddiviso in diversi percorsi.
In Auto ingresso principale lato Sortino, parcheggio bordo strada in prossimità dell'ingresso.
In Auto ingresso Filiporto lato Cassaro, parcheggio bordo strada in prossimità dell'ingresso.
BUS SR-SORTINO:☞ Interbus o ☞ Ast poi 6km strada in pendenza per ingresso Pantalica.
BUS SR-CASSARO:☞ Interbus o ☞ Ast poi 3,3km strada in pendenza per raggiungere Ingresso Valle dell'ANAPO , percorso naturalistico che arriva alla necropoli di Pantalica in circa 7 km.
Accesso: libero. Orario di apertura: aprile-settembre 7-19, ottobre 8-17 marzo. Attrezzatura necessaria: scarpe da trekking o da ginnastica + acqua + cappello in estate. Rete mobile: no. Superficie totale: 3.712 ettari. Comuni: Ferla, Cassaro, Buscemi, Palazzolo Acreide.
Punti di interesse: Grotta dei pipistrelli, necropoli nordica, villaggio bizantino Cavetta, Anaktoron, necropoli nord ovest, necropoli del Filiporto, piccolo museo, fiume Anapo, fiume Calcinara, fiume Cavagrande
La Riserva, fondata nel luglio del 1997 , si trova nella zona dell'"altipianio Ibleo", che caratterizza gran parte della Sicilia sud-orientale. Il territorio della riserva costituisce un notevole complesso di grande interesse in termini di geomorfologia, natura, paesaggio , storia, archeologia ed etnoantropologia.
Il sito di Pantalica nella Sicilia sud-orientale è meglio conosciuto per i suoi vasti cimiteri di tombe a camera scavate nella roccia risalenti al 13 ° ed al 7 ° secolo a.C. Si stimano circa 5000 tombe distribuite intorno ai fianchi di un grande promontorio situato alla congiunzione del fiume Anapo con il suo affluente, la Calcinara.
Oltre al suo interesse archeologico è una importante riserva naturale (Riserva Naturale Orientata Pantalica) con una varietà di flora e fauna locali e grotte naturali (in particolare la Grotta dei Pipistrelli).
Vari percorsi facilitano l'accesso dei visitatori, tra cui una linea ferroviaria dismessa (smantellata nel 1956) lungo il fondovalle dell'Anapo. Si può accedere al promontorio direttamente con una macchina da Ferla, o percorrendo la vecchia mulattiera dal parcheggio sulla strada da Sortino e attraversando il torrente Calcinara.
Nel 13 ° secolo a.C. alcuni insediamenti costieri furono abbandonati probabilmente a causa dell'arrivo dei Siculi nell'isola e l'inizio di condizioni più instabili, Pantalica offriva una difesa naturale.
Pantalica evidentemente fiorì per circa 600 anni, dal 1250 al 650 a.C. circa. L'attuale nome del sito risale probabilmente al primo medioevo o al periodo arabo. L'antico nome del sito incerto è associato da alcuni archeologi al re siculo Hyblon, menzionato da Tucidide in connessione con la fondazione della colonia greca di Megara Hyblaea nel 728 a.C.
Per molti secoli prima della colonizzazione greca Pantalica fu indubbiamente uno dei principali siti della Sicilia orientale dominando il territorio circostante compresi gli insediamenti sussidiari. Verso il 650 aC, tuttavia, sembra essere stata una vittima dell'espansione della città di Siracusa, che in quel periodo costituì un avamposto ad Akrai (Palazzolo Acreide).
Tuttavia, era ancora occupata durante l'antichità classica, dal momento che reperti del IV-III secolo a.C. (periodo ellenistico) sono attestati, così come durante i periodi tardo antichi o bizantini. Dopo il 12 ° secolo era probabilmente in gran parte deserta e oscurata da Sortino.
I resti visibili oggi consistono principalmente di numerose camere funerarie preistoriche scavate nella roccia calcarea, a volte dotate di un portico o di un breve corridoio d'ingresso di fronte alla camera funeraria, originariamente sigillata con pietre o una lastra. Ci sono anche alcune grandi case scavate nella roccia con date incerte (spesso dette bizantine, ma forse di origini precedenti).
Il cosiddetto Anaktoron o palazzo principesco, situato vicino alla cima della collina, è anche controverso. Il pensiero di alcuni archeologi originariamente era di un edificio della tarda età del bronzo ispirato agli edifici micenei, fu più certamente occupato nel periodo bizantino.
I resti di un grande fossato difensivo tagliato nel calcare sono chiaramente visibili a Filiporto (sul lato occidentale del promontorio, più vicino a Ferla);
probabilmente risalente al 4 ° secolo a.C . rappresenta un'opera difensiva di progettazione militare greca, probabilmente in linea con la politica di Dionisio di Siracusa, progettata per proteggere i siti alleati nell'entroterra.
Ci sono anche tre piccole cappelle medievali scavate nella roccia popolarmente chiamate la Grotta del Crocifisso (vicino al cimitero Nord), la Grotta di San Nicolicchio (sul lato sud) e la Grotta di San Micidario (a Filiporto), che conservano deboli tracce di affreschi che attestano la presenza di piccole comunità monastiche.
Il sito fu principalmente scavato tra il 1895 e il 1910 dall'illustre archeologo italiano Paolo Orsi sebbene la maggior parte delle tombe fosse stata già svuotata molto prima del suo arrivo. I reperti rinvenuti da Orsi sono esposti nel Museo archeologico di Siracusa, includono i caratteristici vasi di terracotta brunita e oggetti metallici tra cui armi (piccoli coltelli e pugnali) e oggetti di abbigliamento come fibule di bronzo (spille) e anelli, collocati con il defunto nelle tombe. La maggior parte delle tombe conteneva tra 1 e 7 individui di tutte le età e di entrambi i sessi. Molte tombe sono state evidentemente riaperte periodicamente per ammettere altre sepolture.
La durata media della vita umana in quel periodo era probabilmente intorno ai 30 anni. La dimensione della popolazione preistorica è difficilmente stimabile, potrebbe facilmente essere stata di 1000 o più persone.
Pantalica ha cinque cimiteri distribuiti su una vasta area:
La necropoli di Filiporto composta da quasi 1000 tombe situate sul lato sud-occidentale del promontorio (accessibile dalla strada da Ferla). Nella stessa area si trovano i resti del fosso roccioso difensivo di epoca successiva (probabilmente IV secolo a.C.) che attraversa il promontorio nel punto più stretto.
La necropoli nord occidentale è una delle più antiche (XII - XI secolo a.C.) ed è attraversata dalla strada asfaltata proveniente da Ferla.
La necropoli di Cavetta ha tombe e case scavate nella roccia visibili dalla strada e dalle piattaforme di osservazione designate.
La necropoli nord è uno spettacolare cimitero di circa 1000 tombe che ricoprono i pendii molto ripidi che dominano il fiume Calcinara, meglio visti dalla pista proveniente da Sortino e dalle piattaforme di osservazione vicino al sentiero. Resti di grandi dimore scavate nella roccia si trovano sui pendii più dolci verso est.
La necropoli meridionale si estende lungo il fiume Anapo per oltre 1 chilometro ed è facilmente visibile dalla carreggiata sul fondo della valle (un sentiero vi porta giù dall'Anaktoron). La vecchia stazione ferroviaria, restaurata, ha informazioni sulla fauna e la flora locali.
Il cosiddetto Anaktoron (un palazzo principesco miceneo) in cima alla collina è un edificio a più stanze con varie sale rettangolari scavate nel XIX secolo da Paolo Orsi. Le sue origini sono oscure (vedi sopra) ma furono certamente utilizzate nel periodo bizantino come attestano le tegole e le ceramiche ritrovate.
DOP: Denominazione di Origine Protetta
IGP: Indicazione Geografica Protetta
PAT: Prodotto Agroalimentare Tradizionale Italiano
IL LIMONE FEMMINELLO DI SIRACUSA IGP
IL POMODORO DI PACHINO IGP
IL MELONE DI PACHINO PAT
LA PATATA NOVELLA DI SIRACUSA PAT
LA FRAGOLA DI CASSIBILE PAT
ANGURIA DI SIRACUSA PAT
MARMELLATA DI ARANCE AMARE,DI MELE COTOGNE, DI PERE IBLEE SPINELLI PAT
MIELE IBLEO (TIMO,AGRUMI,CARDO,CARRUBBO, MILLEFIORI di Sortino) PAT
OLIO DEI MONTI IBLEI DOP
GELATINA & SALSICCIA DI MAIALE IBLEA PAT
PANE DI LENTINI PAT
GAMBERO ROSSO & GAMBERO VIOLA DI SIRACUSA DOP (Riconoscimento in corso)
BOTTARGA DI TONNO & PESCE AFFUMICATO
ARANCIA ROSSA DI SICILIA IGP PECORINO SICILIANO DOP RICOTTA,PROVOLA & CAPRINO SICILIANO PAT
Nella lista dei NO abbiamo: ORATE , SPIGOLE , BRANZINI d' allevamento ,GAMBERI, CALAMARI , PESCE SPADA TONNO congelato.
Nella lista dei SI abbiamo:
I MITILI o COZZE: anche se di allevamento le pietanze preparate con le COZZE hanno un gusto intenso e prelibato.La regina e' la pepata di cozze preparata con pepe e vino bianco. LE COZZE VANNO SEMPRE COTTE essendo filtri potrebbero contenere batteri nocivi.Le cozze già aperte prima della cotture e quelle rimaste chiuse dopo cottura sono COZZE MORTE e non vanno mangiate.
I CROSTACEI LOCALI , tra cui GAMBERO, GAMBERONE ROSSO & VIOLA, SCAMPI, ASTICI, CANOCCHIE sono una vera delizia , il prezzo puo' essere elevato in base al periodo ma ne vale veramente la pena;
I RICCI DI MARE: raccolti da pescatori locali , per i quali la loro vendita è divenuta forma di sostentamento, sono una vera prelibatezza ed hanno tuttavia un costo moderato. (un antipasto ai ricci 10-15€).A Maggio e Giugno e' vietato pescare e consumare i ricci, pena multe salate.Si possono acquistare direttamente dai venditori ambulanti al costo di (10-15 euro a bicchiere) e consumarli a casa semplicemente sopra una bruschetta.
1)Al ristorante chiedete di vedere il pesce disponibile.
2)Il pesce fresco e' sodo , teso , se freschissimo può essere addirittura curvo;
3)La pelle deve essere soda, liscia,brillante non rugosa e non flaccida.
4)Il ventre deve essere aderente e non pendente.
5)L’occhio è bombato verso l'esterno(convesso), la cornea trasparente e la pupilla nera e brillante;
6)Le branchie sono di colore rosso vivace e senza muco. L'odore delle branchie (e della cavità addominale) è di alghe marine;
7)La fetta di tonno non deve essere flaccida (premendo NON deve rimanere l'impronta del dito), l'odore gradevole , di colore rosso intenso in caso di tonno rosso (il tonno rosso decongelato ha un colore rosso spento , il tonno pinna gialla anche se meno pregiato e meno rosso va bene ugualmente).
8) La fetta di pesce spada non deve essere flaccida (Vale la prova dell'impronta), deve avere un colore tra bianco e rosa lucido e non opaco (+ rosa = + pregiato)
9) I calamari importati sono perfetti , pelle compatta , stessa dimensione, no difetti. I calamari locali sono spellati ,di diverse dimensioni e ovviamente più cari.
10) Il gambero fresco ha la testa più scura del corpo. Il gambero importato e' tutto rosso a causa dei solfiti utilizzati per conservarli.
IL PESCE CRUDO DEVE ESSERE ABBATTUTO PRIMA DI ESSERE CONSUMATO.
SPAGHETTI AI RICCI
PASTA AL NERO DI SEPPIA
PASTA ALLO SCOGLIO cozze, vongole, gamberetti, calamari
SPAGHETTI ALLA SIRACUSANA acciughe aglio olio pangrattato
PASTA AI BROCCOLI 'ARRIMINATI pasta mantecata con broccoli e 3 formaggi
PASTA AL SUGO ALLA SIRACUSANA peperoni dolci, melanzane, pomodori, acciughe, olive nere, capperi,basilico,pecorino
CAVATEDDI FRESCHI AL SUGO Pomodoro,melenzana,ricotta salata
RAVIOLI DI RICOTTA CON SUGO DI CARNE DI MAIALE IBLEO
I SECONDI PIATTI PIU' BUONI
ZUPPA DI PESCE ALLA SIRACUSANA preparata con pesci da zuppa tra cui lo scorfano.
ZUPPA O PEPATA DI COZZE bollite con pomodoro o pepe prezzemolo vino e aglio.
FRITTURA DI PARANZA merluzzo piccolo,triglie,calamari,gamberi
PUPPETTI RI MUCCU il pesceneonato (Muccu) si amalgama con l'uovo, pangrattato, prezzemolo,formaggio siciliano e si frigge.
TONNINA ALLA SIRACUSANA tonno fritto arricchito con peperoni fritti con aceto o cipolle.
POLIPO BOLLITO servito con olio prezzemolo limone
CRASTUNA (LUMACHE) stufate con pomodoro, cipolla, aceto e peperoni oppure cotte con il vino e noce moscata.
LA BOBBIA (CAPONATA) patate, peperoni, cipolla, pomodoro, olive nere e capperi.
INSALATA DI ARANCE arance rosse,sale,olio,prezzemolo,finocchio e cipolla.
IL PIZZOLO DI SORTINO , pizza a doppio strato , invenzione del comune ibleo.
Tra le cose buone della Sicilia la sua pasticceria è sicuramente occupa le prime posizioni , grande varietà di scelta tra cannoli torte gelati , tutto buonissimo una classifica sarebbe soggettiva ci limitiamo ad elencare i dolci che sicuramente meritano di essere provati: CANNOLI DI RICOTTA O CIOCCOLATO, BIGNE' RICOTTA CIOCCOLATO O CREMA, PASTE DI MANDORLE, TORTA CASSATA SICILIANA, TORTA DI PISTACCHIO E CIOCCOLATO, GRANITA DI PISTACCHIO , GELSI, MANDORLE , LIMONE, CAFFE', CIOCCOLATO.
Il Faro |
Airone cenerino (Foto: Ómar-Runólfsson) | |
Tuffetto | |
Svasso (Foto: Marek-Szczepanek) | |
Pettegola (Foto: Andreas-Trepte) |
Moretta tabaccata (Foto: Erbanor) | |
Garzetta (Foto: Andreas-Trepte) | |
Fenicotteri rosa (Foto: Estormiz) | |
Avocetta (Foto: Erbanor) | |
Azavola (Foto: Steve-Garvie) |
Statua rinvenuta presso il fiume , probabilmente Ninfa Ciane; Museo P.Orsi | |
Demetra, (Cerere per i romani) ) dea del grano e dell'agricoltura, madre di Persefone; Museo P.Orsi | |
Persefone,(Proserpina per i romani), chiamata anche Kore, fanciulla, regina dell'oltretomba; Museo P.Orsi | |
Ade (Plutone per i romani) Dio degli Inferi; Museo di Aidone | |
Anapo, divinità fluviale, innamorato della ninfa Ciane. | |
Ermes (Mercurio per i romani) il messaggero degli dèi che riporta persefone alla madre; Museo dell'Antica Agorà ad Atene.. |
Eracle, le "Panegiris" e le "Tesmoforie"
Solarium in Ortigia affacciato sul golfo naturale con servizi , zona movimentata, ambiente giovanile con musica. Adiacente vi e' una piccola spiaggia libera.
🕐 9-18
☞ Aggiornamento Orari
Info & Booking +39 345 478 9578
4,0 48 recensioni Google
Spiaggia libera in Ortigia affacciata sul mare aperto , composta dapiccole pietre su cui e' possibile sdraiarsi con opportuno telo spugna.Da mezzogiorno è disponibile l'ombra ,normalmente l'acqua e'molto limpida, fornita di docce di acqua dolce.
🕐 7/7 h24
Una bella piscina naturale e gratuita dove rilassarsi e rinfrescarsi , il mare è aperto quindi normalmente pulito , fornita di docce di acqua dolce. Normalmente ogni estate viene installato un solarium comunale gratuito.
🕐 7/7 h24
Solarium in città (non Ortigia) bella la posizione ed anche il mare.
🕐 9-18 ☞ Aggiornamento Orari
Info & Booking +39 320 40 18 492
La spiaggia di Marina di Priolo è una porzione di costa di eccezionale bellezza naturale : acque trasparenti , una lunga spiaggia dorata , le saline dimora di aironi fenicotteri e garzette , la penisola di Manghisi zona archeologica con tombe preistoriche.
I lidi sono attrezzati con campi da basket , aree per cani , aree gioco per bambini. Le strutture sono adeguate per chi abbia mobilità ridotta. L'unico neo è che vicino vi è la zona industriale , l ' area è congestionata nei week-end estivi.
Lido Miramare
🕐 9-18 Info & Booking +39 342 678 7786
🚍 Bus: NA
Spiaggia sia libera che con lido attrezzato. L'accesso avviene tramite una scalinata.
Stabilimento Grand Hotel Ortigia.🕐 9-18
🚍Bus N°23. Bus Stop: Punta del Pero ( 100mt.)
Spiaggia di sabbia libera senza servizi , una piscina naturale.L'accesso avviene tramite una scalinata.La spiaggia e' condivisa con l'Hotel Minareto.Buona per i bambini , da mezzogiorno ombra parziale
🚍 Bus N°23. Bus Stop: Punta del Pero ( 1.2 Km)
La zona detta localmente "Pillirina" e' un' oasi naturale che presenta piccole spiagge, calette rocciose e fondali ricchi di flora e fauna marina.
🚍 Bus N°23.Bus stop Via Isola ( 500 mt chiedere all'autista di fermarsi in prossimità della spiaggia)
Il litorale del Plemmirio, dichiarato riserva naturale protetta, presenta affascinanti coste rocciose, mare cristallino e splendidi fondali marini. La costa è perfetta per chi ama lo snorkeling e le acque profonde.
🕐 9-20 ☞ Aggiornamento Orari
Info & Booking +39 328 159 0707
100 Metri più giù il Varco 28 Geronimo offre una bella caletta con acqua subito profonda, scogli per fare i tuffi ed una grotta nascosta visibile nuotando circa 50 mt sulla destra. Non è adatto per bambini.E' il varco più vicino alla zona A della riserva.
🚍 Bus N°23. Bus stop :Plemmirio Cala Zaffiro (Chiedere all'autista di fermarsi 300 mt in salita)
In via dei diamanti i due accessi Varco 25 & 26 offrono un litorale roccioso su cui sdraiarsi a patto di avere un telo in spugna o una stuoia : graziosa la piscina naturale del Varco 25 adatta per chi ha bambini, 100 mt piu'giù il Varco 26 offre un fondale di colore blu intenso contrapposto al bianco delle rocce che si inabissano, da qui deriva il nome Costa Bianca. In alcune ore del giorno i raggi solari creano giochi di luce sotto la superficie del mare creando uno scenario senza eguali. NON DIMENTICATE LA MASCHERA.
🚍 Bus N°23. Bus stop : Plemmirio Via dei Diamanti (Chiedere all'autista di fermarsi) 300 mt .
Lido dinamico molto giovanile è anche ristorante.
🕐 9-19 ☞ Aggiornamento Orari
Info & booking 331 956 6696
🚍 Bus N°23. Bus stop: Plemmirio Varco 23 (Chiedere all'autista di fermarsi) 50 mt.
La prima tappa è la Costa del Sole dove troviamo le 2 spiagge libere Samoha e Piattaforme che sono sabbiose/rocciose ad anni alterni in base alle mareggiate invernali che arrivano da Scirocco, .
Più avanti troviamo le 3 spiagge dell'Arenella :
Lido Arenella
🕐 Lettini sulla sabbia 9-18
Info & Booking +39 0931 715025
Arenella spiaggia libera
Lido Le Nereidi 🕐 Lettini sul solarium in legno 9-18 Info & Booking +39 330 948 906
Da Arenella proseguendo verso le dune si raggiungono alcune calette rocciose nascoste, distribuite su 1 km dove poter fare il bagno ,basterà costeggiare il mare per scoprirle.
Le spiagge sono collegate da un sentiero a ridosso del mare
🚍Bus N°23. Bus stop Costa del Sole 200 e 300 mt.
Bus stop successivo , Piazzale Arenella , spiagge a 100 mt.
Fontane Bianche tra scogliere e splendide spiagge di sabbia bianca, bagnate dal mare blu cobalto. La zona è fornita di tutti i tipi di servizi: ristoranti, bar, farmacia, noleggio pedalò, canoe, discoteche, hotel, lidi privati. A luglio ed Agosto la costa è abbastanza affollata e di conseguenza l'acqua risulta meno limpida .
Lido Fontane bianche.it 🕐 9-19 Info & Booking +39 0931 790900
Lido Sayonara 🕐 9-19 Info & Booking 0931 790345
🚍 Bus N°21 & N°22 Bus stop: Fontane Bianche ( 300 mt). Treno locale fermata Fontane Bianche ( 800 mt.)
Spiaggia naturale senza servizi , habitat selvaggio a ridosso del fiume Cassibile totalmente a contatto con la natura. Parcheggio €10/giorno x Macchina vicino alla spiaggia con alberi da ombra. L'INGRESSO E'LATO TERRA (sulla destra andando da SR verso Avola), si fa inversione a U e si passa sotto la strada principale. Per chi volesse camminare circa 500 mt. si può parcheggiare gratuitamente, mantenendosi sulla strada principale prendere la traversa dopo l'ingresso sul lato terra che si trova 50 mt più avanti.
🚍 Bus:NA
Spiaggia dorata ed acqua limpida, si puo' parcheggiare in prossimità della spiaggia, servita da lido con bar ristorante e servizi igienici.
Cocobeach 🕐 9-19 Info & Booking 349 8710199
🚍 Bus: NA
E' necessario prima raggiungere Noto tramite Bus/Treno e poi prendere la navetta per Lido di Noto - Assicurarsi che sia attiva Info point Noto 339 481 6218.
Il terminal Bus è lo stesso (Sr-Noto_spiagge), se invece si arriva in treno bisogna camminare 700 mt. in salita per raggiungere il terminal bus in Largo Pantheon.
BUS SR-Avola-Noto(€3,60 1h) BUS AST 🕐 da LU a SA
07:00,08:00 biglietto sul bus; Treno(€3,80 0.5h) da LU a SA 05.36,10.27 biglietto alla stazione.
BUS Noto-Avola-SR(€3,60 1h) BUS AST 🕐 16:20,19:25,21:15 da LU a SA (anche via treno). La DOMENICA solo INTERBUS(€3,60 1h) SR-Noto:09.30; Noto-SR:17.50.
BUS Noto-Lido di Noto. Partenza da Noto Largo Pantheon↱ per Calabernardo(Piazza Stella Maris), Lido di Noto (Piazza Sallicano),Eloro (Hotel Eloro). 🕐 ANDATA 08.15, 10.15, 12.15, 15.15, 19.15, 24.00 RITORNO 09.15, 11.15, 13.15, 17.15, 21.15 € 2,50/tratta, biglietti sul bus.
Lunga spiaggia in prossimità di una zona residenziale estiva, si puo' parcheggiare vicino la spiaggia, servita da lidi , hotels , ristoranti.
Sunset 🕐 9-19 Info & Booking +39 342 026 5261
🚍 Bus Noto - Lido di Noto. Bus stop Piazza Sallicano Lido di Noto.
La prima delle 4 splendide spiagge naturali della riserva di Vendicari , questa spiaggia era luogo di feste e giochi di virilità degli antichi abitanti. Il mare è blu limpido e cristallino, non ci sono strutture attrezzate, le spiagge sono collegate da sentieri. Questo posto delizioso è l'ideale per gli amanti della natura in cerca di pace e tranquillità a ridosso del mare, gettonato nei week ends di Luglio ed Agosto.
In auto si parcheggia a circa 500 mt , all'ingresso della riserva.
🚍 Bus Noto-Lido di Noto. Bus Stop Hotel Helios, poi hiking 1 km si raggiunge la spiaggia della Pizzuta.